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Publicato da: Giorgia il 22/04/21 11:10

Milano nei libri: 10 libri imperdibili ambientati nella capitale meneghina

Indubbiamente ogni milanese adora sentir parlare dei libri ambientati nella città meneghina.

Sarà perché sono innamorati della loro città, o forse ancora perché Milano, una città così complessa e stratificata, offre storie tutte diverse fra loro fin dal Novecento e soprattutto durante gli anni ’60, quando sembrava che tutto fosse possibile.

Qualunque sia la ragione, il fascino dei romanzi ambientati a Milano è indiscutibile.

Abbiamo selezionato 10 romanzi, tra i più belli, ambientati a Milano.

MILANO DI CARTA, di Michele Turazzi – Il Palindromo

In realtà “Milano di Carta” non è un romanzo, ma una guida imperdibile per chi ama Milano e i libri.

L’autore, Michele Turazzi, ha mappato tutti i luoghi milanesi citati nei più importanti romanzi del ‘900, da Calvairate a Nolo, da Brera a Isola.

Ogni capitolo segue un itinerario, uno scrittore e un’epoca, e tutte le diverse Milano raccontate nei libri si intrecciano, per guardare con occhi nuovi la città di tutti i giorni.

COSTRETTI A SANGUINARE, di Marco Philopat – Agenzia X

Lontano dalla Milano da bere, questo è un romanzo duro e tenero allo stesso tempo.

Lo stile è particola e unico, con le sue frasi spezzate senza punteggiatura dal ritmo frenetico e tenute insieme solo dai trattini che sono connettivi ma creano anche distanza.

Il libro è la storia dell’autore, dei suoi vent’anni e del gruppo di coetanei che fondarono e animarono lo storico Virus di via Correggio 18, uno dei primissimi centri sociali, punto di riferimento per il movimento punk di tutta Italia. Situato nel cuore della borghesissima zona De Angeli.

Una fotografia fedele, degli anni fra il ’77 e l’84. Sette anni decisivi in bilico fra l’epoca dei Movimenti e l’eroina, quando un’intera generazione cercava di costruire se stessa negando tutto e proclamando ad alta voce il motto: “NO FUTURE”.

FEDELTÀ, di Marco Missiroli – Einaudi

Un vero e proprio intreccio di storie: fra lui, lei, l’altra, l’altro e le loro famiglie non c’è soluzione di continuità.

In una Milano che fa da protagonista. Dove da un lato offre alle coppie sposate solidi immobili su cui investire, e dall’altro nasconde e protegge i segreti degli amanti.

Missiroli racconta la storia del matrimonio di Margherita e Carlo. Un matrimonio felice ma sempre tentato dal richiamo di altre distrazioni: altri corpi, altre parole, altri mondi possibili da esplorare.

La fedeltà del titolo, mostra tutta la sua debolezza e cambia significato: diventa una fedeltà verso se stessi, verso la propria storia e il proprio percorso. Fedeltà che si costruisce errore dopo errore, complicazioni, deviazioni che possono portare molto lontano o ricondurre alla tranquillità della strada di casa.

A MILANO NON FA FREDDO, di Giuseppe Marotta – Unicopli

E’ la prima di tre raccolte che lo scrittore napoletano dedicò a Milano, pubblicata per la prima volta nel 1949.

Si tratta di racconti che parlano di una Milano che non esiste più, raccontata con una scrittura complice e delicata, a volte ironica ma mai eccessiva.

Istantanee malinconiche di una città vista attraverso gli occhi affascinati, spaesati e a volte impauriti di un immigrato partenopeo a cavallo fra le due guerre, costretto a lasciare tutto per trovare un lavoro che gli consenta di sopravvivere.

Protagoniste sono le vetrine di Corso Buenos Aires e l’allegria di Porta Venezia, il mistero di Porta Romana e il Naviglio.

C’è tanta povertà, c’è la vita agra che affatica le giornate ma che viene sempre riscaldata dal riconoscimento della comune condizione umana, dalla costruzione di comunità nuove che cercano di ricalcare quelle del paese e dove gli accenti, i dialetti, le diverse origini non hanno importanza.

Alla fine, a Milano non fa mai davvero freddo.

UN’EDUCAZIONE MILANESE, di Alberto Rollo – Manni

Si tratta di un romanzo di formazione ma anche di una testimonianza storica e sociale di una città che viene raccontata in primo luogo attraverso i cambiamenti fisici, urbani e architettonici che l’hanno attraversata nei decenni del ‘900. Ma anche attraverso i miti fatti di canzoni e immagini che hanno caratterizzato un’intera generazione.

Alberto Rollo, per anni editor di Feltrinelli, racconta la storia della sua famiglia, una famiglia operaia degli anni ‘50, comunista, che dall’appartamento di Via Mac Mahon osannava le fabbriche della città.

Si parla degli anni della lotta, del fermento culturale, e si interrompe sulla soglia della maturità, nel 1979 l’anno delle ferite anticipate, del futuro bruciato, e dei sogni persi.

IL GIORNO MANGIA LA NOTTE, di Silvia Bottani – SEM

Il romanzo racconta della Milano del dopo Expo con uno sguardo quasi sociologico, senza mai cadere nella retorica della Milano-che-non-si-ferma ma mettendo in scena tutte le ferite e le contraddizioni che ogni giorno la attraversano.

La storia racconta di tre vite ai margini che si intrecciano: Naima italiana di seconda generazione, Stefano giovane avvocato promettente che milita in un partito di estrema destra, e Giorgio il padre di Stefano, un ex pubblicitario fallito che vive nella memoria del passato e di fiumi di champagne della Milano da bere.

I destini dei tre personaggi si intrecciano entrano in collisione, creano tensione e angoscia.

Milano è un palcoscenico che disorienta e confonde, e dal Tribunale a Corvetto fino a Rogoredo non è mai una casa ma sempre un luogo di transito, dove la percezione di sé e dell’altro si fa precaria e tutti sono estranei, la comunicazione impossibile, ed è solo grazie alla lingua dei corpi, fatta di silenzi e di intuizioni profonde, che è possibile infrangere le solitudini.

IL PONTE DELLA GHISOLFA, di Giovanni Testori – Feltrinelli

Testori è specializzato nei romanzi dove si racconta della città di Milano, della sua periferia, e dei suoi giovani uomini alle prese con i propri sogni. Racconta del consumismo che trasforma le ambizioni, spezza i ponti col passato e crea una generazione unica.

La scrittura è spesso circolare: si parte da un fatto e poi, si allarga a un’altro, si dà spazio alle voci dei singoli personaggi e se ne approfondisce la psicologia, si aggiungono elementi fino a comprendere la genealogia di quel fatto e le storie che lo hanno generalizzato.

Il centro della città milanese resta un miraggio lontano, ad appannaggio dei tanti borghesi disposti a pagare pur di avere accanto per qualche ora, i giovani proletari di periferia.

UN AMORE, di Dino Buzzati – Mondadori

Ambientato nella Milano dei primi anni ’60, vista in bianco e nero, ammorbidita dalla nebbia, con le automobili dappertutto, i signori eleganti sempre col cappello in testa e il paltò, le donne alla moda con i collant con la riga sul polpaccio.

Il protagonista, Antonio Dorigo è l’alter ego dell’autore. E’ un noto architetto di 49 anni senza famiglia e senza legami. Solo al mondo, trascorre gran parte delle sue giornate nello studio di zona Moscova e ogni tanto ma con regolarità, frequenta una delle case d’appuntamenti nei pressi di Corso Garibaldi. Qui, un giorno, conosce Adelaide, detta “la Laide”, una ballerina della Scala ancora minorenne, bella, libera, indipendente, e se ne innamora.

Per tutto il romanzo seguiamo il protagonista vagare per la città alla ricerca della Laide, si assiste al comportamento di lei, al suo avvicinarsi e al suo sottrarsi.

Dorigo soffre per quell’amore impossibile che in poco tempo diventa ossessione.

LA VITA AGRA, di Luciano Bianciardi – Feltrinelli

Si tratta di un vero e proprio romanzo di culto per un’intera generazione di intellettuali precari.

Racconta della Milano del successo, ma non quella delle fabbriche: racconta delle grandi aziende, dei labirinti della burocrazia, e degli eserciti di diplomati.

Il romanzo, dal quale è stato anche tratto un film con Tognazzi, è quasi interamente autobiografico.

E’ la storia di un livornese, responsabile culturale di una grossa azienda che si ritrova all’improvviso senza lavoro e decide di lasciare la moglie e il figlio per andare a Milano con l’intento di piazzare una bomba sotto il grattacielo dell’azienda per cui lavorava.

Va a vivere in una fatiscente stanzetta nella zona di Brera, di giorno vive di correzione di bozze, di notte vaga fra bar e l’altro. Si innamora e progetta il suo futuro rivoluzionario e bombarolo.

Le rassicuranti aspirazioni borghesi si fanno strada e vincono su ogni velleità politica e libertaria.

Finisce a vivere in una casa in affitto di una squallida periferia, trova lavoro e conduce una vita mediocre con un amore noioso e triste.

VENERE PRIVATA, di Giorgio Scerbanenco – Garzanti

Di origini ucraine e arrivato a Milano a 16 anni, Giorgio Scerbanenco l’autore di questo romanzo, viene spesso associato ai romanzi ambientati a Milano.

La città meneghina emerge riconoscibilissima dalle pagine, fra piazza Leonardo, i giardini di Porta Venezia, via Plinio e la questura di via Fatebenefratelli.

Venere privata è il primo della serie di romanzi noir con protagonista Duca Lamberti, un medico radiato dall’ordine per aver praticato l’eutanasia e diventato detective privato.

Un vero eroe coraggioso, di poche parole ma sensibile, come vuole la ricetta perfetta del noir.

Viene reclutato da un ricco industriale per affiancare il figlio ventenne, alcolista, nel tentativo di aiutarlo a perdere il vizio, Lamberti si ritroverà a risolvere un caso di circa un anno prima, a rintracciarne i collegamenti col mondo della malavita, della prostituzione e dello sfruttamento, a indagare in un mondo che non è altro che il risvolto segreto e ombroso della Milano sfavillante, liberando così il giovane dalle angosce che lo tormentavano.

Una storia condotta sul filo della tristezza e del fallimento esistenziale, fra tragedie minori vissute nell’indifferenza della grande città, di una Milano calda e notturna a cui è impossibile abbandonarsi senza inquietudine.

FEBBRE, di Jonathan Bazzi – Fandango

Il romanzo è un racconta della vita dell’autore attraverso due binari che si intrecciano continuamente.

Da una parte c’è il presente: Jonathan, trentenne, precario, gay, colto, innamorato, perfettamente inserito all’interno delle dinamiche milanesi e di quel microcosmo affascinante della zona di Porta Venezia. Dopo una febbriciattola che non se ne vuole andare, esami su esami, scopre di essere sieropositivo con tutto il carico morale che ne concerne.

Dall’altra parte, l’infanzia nelle case popolari di Rozzano, i genitori ragazzini alla disperata ricerca delle proprie strade, e le difficoltà economiche. Siamo fra gli anni ’80 e i ’90, e a due passi dalla casa di Jonathan sorge Milano 3, con il suo laghetto e la sua promessa di felicità. Jonathan cresce, e con gli anni si fa strada la consapevolezza della propria omosessualità, i primi amori, il desiderio di brillare e di andarsene.

POEMA A FUMETTI, di Dino Buzzati – Mondadori

È la prima graphic novel italiana, scritta e disegnata da Dino Buzzati.

Un vero e proprio poema a fumetti che ripercorre il mito di Orfeo ed Euridice e lo porta in una Milano notturna, onirica e surreale, fra Brera, Moscova e Garibaldi.

Orfi è un cantautore rock che fa impazzire il pubblico del locale in cui suona e si esibisce: il Polypus.

Eura è una ragazza dolce, che un giorno muore all’improvviso.

Orfi, distrutto dal dolore cercherà di andarsela a riprendere nell’aldilà, attraverso una misteriosa porta che dà su via Saterna.

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