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Publicato da: Giorgia il 27/05/21 10:57

2 Giugno Festa della Repubblica con tributo ai medici

Ogni anni, il 2 Giugno si celebra la festa della Repubblica, la giornata celebrativa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana.

La nascita della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale indetto quel giorno per determinare la forma di governo dopo la fine della seconda guerra mondiale.

E proprio in occasione della Festa della Repubblica, lo Spazio Teatro 89 organizzerà uno speciale spettacolo privato in onore dei medici e di tutto il personale ospedaliero.

Un ringraziamento speciale per tutto il personale sanitario

Lo Spazio Teatro 89 si trova in Via Fratelli Zoia 89, nel quartiere di Quarto Cagnino.

Il 2 Giungo a partire dalle ore 17:00, presso la struttura si terrà uno speciale spettacolo in cui gli unici spettatori ammessi saranno medici, infermieri e tutto il personale dell’azienda ospedaliera Santi Paolo e Carlo.

Sarà un modo per ringraziare il personale di tutto ciò che ha fatto, e che ancora sta facendo, in questo difficile periodo di emergenza sanitaria causato dalla pandemia.

A cuore aperto: uno spettacolo dedicato alla solidarietà

l concerto proposto si intitola: “A cuore aperto”, vuole essere una vera e propria immagine comune sia alla medicina sia all’espressione dei sentimenti.

Lo spettacolo vedrà esibirsi il soprano Aurora Tirotta, il mezzosoprano Külli Tomingas, il baritono Raffaele Facciolà e il pianista e voce narrante Luca Schieppati.

La festa della Repubblica verrà celebrata con un’antologia dell’opera lirica, parte fondante dell’identità nazionale italiana con un omaggio a Dante e uno a Mina.

Federico Ugliano, direttore dello Spazio Teatro 89, ha dichiarato: “Tra le tante titubanze per una riapertura dei nostri spazi che sembra, a conti fatti, più facile in teoria e meno in pratica, ci è venuta in mente una cosa molto semplice. Che sarebbe bello, intanto, ringraziare. In tanti, in troppi, noi inclusi, ci siamo lamentati per quello che è successo, per le sfortune e le miserie. Ma, riflettendo a freddo, credo che la categoria che abbia sofferto di più, a ben pensarci, sia stata quella dei sanitari. Il loro è stato un tributo di fatica, turni, sudore, emozioni, segni di mascherina, infezioni e, talvolta, morte. Ma, a differenza di tanti, di troppi, i sanitari sono quelli che si sono lamentati di meno in quest’anno e mezzo di delirio.”

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