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Publicato da: Giorgia il 26/03/21 10:19

COVID: Al via i vaccini per i soggetti più fragili

I soggetti più fragili hanno iniziato a ricevere le prime convocazioni per effettuare il vaccino anti-Covid.

Come preannunciato dall’assessore al Welfare Letizia Moratti e da Alessandra Locatelli: “Regione Lombardia è convinta che, prima di tutto, sia necessario garantire la precedenza nelle vaccinazioni alle persone più fragili. Intendiamo mettere in sicurezza i cittadini più a rischio prima di procedere alla vaccinazione massiva”.

L’Inps metterà a disposizione gli elenchi dei cittadini che usufruiscono della Legge 24 e degli Ats, che verranno contattati al telefono. In caso di mancata risposta gli sarà inviato un SMS.

I casi di pazienti non presenti negli elenchi, ma in condizione di fragilità, dovranno rivolgersi al proprio medico di base.

Per ogni Ats verrà individuato un vax manager o referente vaccinale, inoltre verrà convocato presso una struttura con spazi adeguati, con percorsi su misura.

Chi è considerato un soggetto fragile per la vaccinazione anti Covid?

I soggetti più fragili si suddividono in due tipi:

Le persone estremamente vulnerabili
Le persone con aumento di rischio clinico

Secondo il Piano Nazionale vaccini Covid del Ministero della Salute le persone estremamente vulnerabili, vanno vaccinate subito dopo gli ultra 80 enni.

Subito dopo secondo il crono-programma ci sono gli anziani 70-79 anni indipendentemente dalle patologie.

Successivamente sarà il turno delle persone con aumento di rischio clinico, a partire dai 16 anni fino ai 69 anni di età.

Per individuare meglio le due categorie di pazienti, il Ministero ha redatto due elenchi di patologie.

Soggetti estremamente vulnerabili

Saranno chiamati tutti i pazienti dai 16 anni di età fino ai 69 anni, con una delle seguenti patologie:

TRAPIANTO DI ORGANO SOLIDO: in lista di attesa e sottoposti a trapianto emopoietico dopo 3 mesi dal trapianto ed entro 1 anno dalla procedura, Trapianto di organo solido o emopoietico al di fuori delle tempistiche specificate, che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica in terapia immunosoppressiva e conviventi.

CONDIZIONI NEUROLOGICHE E DISABILITA’: Sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, paralisi cerebrali infantili, pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive e conviventi, miastenia gravis, patologie neurologiche disimmuni.

FIBROSI CISTICA: Pazienti con implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base.

MALATTIE RESPIRATORIE: Fibrosi polmonare idiopatica, patologie che necessitino di ossigenoterapia, Malattie cardiocircolatorie, Scompenso cardiaco in classe avanzata, pazienti post shock cardiogeno.

INSUFFICIENZA RENALE/ PATOLOGIA RENALE: Pazienti sottoposti a dialisi.

MALATTIE CEREBROVASCOLARI: Evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto. Persone che hanno subito uno stroke nel 2020 e per gLi anni precedenti con rankin maggiore o uguale a 3.

GRAVE OBESITA’: Pazienti con BMI maggiore di 35.

SINDROME DI DOWN: Tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite.

DIABETE, ENDOCRINOPATIE SEVERE: soggetti over 18 con diabete giovanile, diabete di tipo 2 che necessitano di almeno 2 farmaci ipoglicemizzanti orali o che hanno sviluppato una vasculopatia periferica con indice di Fontaine maggiore o uguale a 3.

MALATTIE AUTOIMMUNI /IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE: Grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza e conviventi, immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico e conviventi.

MALATTIA EPATICA: Pazienti con diagnosi di cirrosi epatica.

PATOLOGIA ONCOLOGICA E EMOGLOBINOPATIE: Pazienti onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure e conviventi. Genitori di pazienti sotto i 16 anni di età. Pazienti affetti da talassemia.

Soggetti con aumentato rischio clinico

La categoria dei pazienti con aumentato rischio clinico è molto articolata.

Bisogna tenere conto dell’aumentato rischio clinico delle persone affette da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di COVID-19 seppur senza la connotazione di gravità prevista per la categoria precedente.

In gran parte le tipologie di patologie prese in considerazione sono le stesse della categoria delle persone estremamente vulnerabili, ma il livello di gravità è considerato inferiore.

Pertanto, il rischio di letalità conseguente all’eventuale infezione da Covid-19 risulta essere inferiore.

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