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Publicato da: Giorgia il 13/04/21 13:50

Covid e solitudine: boom di adozioni nei canili

Dall’inizio della pandemia nei canili di tutta Italia le richieste di adozione di animali abbandonati si sono addirittura moltiplicate.

Nel 2020 infatti, secondo i dati forniti da Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, a trovare casa sono stati il 15% di randagi in più rispetto alla media, tra cani e gatti.

Per tante persone, adottare un cagnolino o un gattino è stato un tentativo per alleviare la solitudine in tempo di pandemia.

Nello specifico, un canile della Bergamasca, e più nello specifico di Colzate, ha segnalato un’aumento delle adozioni superiore alla media, pari al 50%, che continua a intensificarsi anche in questi primi mesi del 2021.

Le dichiarazioni e le conferme degli affidi nei canili

Emblematico il caso del canile di Colzate, dove la responsabile della struttura, Rina Abbadini, che da diversi anni gestione la struttura di proprietà della Comunità montana Valle Seriana, ha dichiarto: “C’è stato un vero e proprio boom non ce l’aspettavamo. E il tutto sembra riconducibile al Covid. Le restrizioni e la necessità di trascorrere tanto tempo in casa, hanno spinto molti a trovarsi una compagnia, un impegno, un diversivo. Coloro che hanno adottato un cane, infatti, sono principalmente famiglie e persone sole, e tutti hanno fatto richiesta per cani di piccola-media taglia, gestibili quindi anche in appartamento”.

«Mi dispiace molto – prosegue Rina Abbadini –, per loro è molto difficile riuscire a trovare una famiglia, e spesso trascorrono moltissimi anni da noi. Negli ultimi tempi, riceviamo ogni giorno telefonate con richieste di adozioni, ma non riesco più a soddisfare tutti: i cani di piccole dimensioni presenti in canile sono stati tutti affidati. Sabato scorso, ci hanno portato un cagnolino di sette anni, che dopo solo un’ora aveva già trovato casa. Siamo molto felici di questa cosa e la speranza è che una volta finita la pandemia, tutti gli affidatari siano ancora in grado di prendersene cura. Alcuni animali erano anche molto provati per la perdita dei propri padroni. Fortunatamente poi la maggior parte ha avuto la possibilità di trovare una nuova famiglia”.

L’Eco di Bergamo scrive: “Nella struttura della Val Seriana, gli affidi l’anno scorso sono stati 200, contro una media di 130. E continuano a crescere, con i responsabili del canile che faticano a soddisfare le richieste. Insomma, in una delle aree del Paese più colpite dal Covid, il fenomeno dell’adozione degli “animali da compagnia” è stato ancora più alto rispetto alla media italiana. Alcuni degli effetti legati alla pandemia, depressione e solitudine, d’altra parte, hanno probabilmente amplificato anche i rimedi più diffusi. Tra cui, appunto, quello di andare a cercare conforto, calore e un po’ di affetto anche negli animali abbandonati e quindi più bisognosi di attenzioni e cure. Aggiungiamoci la possibilità, per i proprietari di cani, di uscire più spesso proprio per portare a spasso l’animale, ed ecco che l’adozione di un animale è diventata una “via di fuga” più che apprezzabile da noia e solitudine”.

Gli animali domestici un’aiuto a combattere la pandemia

Secondo i dati Enpa nel 2020 i cani abbandonati che sono stati adottati sono stati in tutto 8.100, i gatti 9.500, per un totale di 17.600 animali domestici.

Con tante percentuali significative in alcune città, dove si è arrivati al 20 o al 40% in più di adozioni rispetto alla media, come a Treviso e a Perugia.

Addirittura a Monza, il rifugio Enpa nel Dicembre 2020 era rimasto completamente vuoto e non c’erano più cani da adottare.

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